Buparlisib e Paclitaxel nei pazienti con carcinoma a cellule squamose della testa e del collo pretrattato con Platino recidivante o metastatico: studio BERIL-1
L’attivazione della via fosfatidilinositolo 3-chinasi ( PI3K ) nel carcinoma a cellule squamose del testa-collo, contribuisce alla resistenza al trattamento e alla progressione della malattia.
Buparlisib, un inibitore pan-PI3K, ha mostrato attività antitumorale preclinica e risposta obiettiva nei pazienti con tumori epiteliali.
Si è valutato se l'aggiunta di Buparlisib a Paclitaxel sia in grado di migliorare i risultati clinici rispetto a Paclitaxel e placebo nei pazienti con carcinoma a cellule squamose del testa-collo recidivante o metastatico.
Nello studio multicentrico, randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo, di fase 2, BERIL-1, sono stati reclutati pazienti di almeno 18 anni con carcinoma a cellule squamose del testa-collo, istologicamente o citologicamente confermato ricorrente e metastatico dopo progressione della malattia durante o dopo un precedente regime chemioterapico a base di Platino in ambito metastatico.
I pazienti ammissibili sono stati arruolati da 58 Centri in 18 Paesi e assegnati casualmente a ricevere in seconda linea Buparlisib per os ( 100 mg una volta al giorno ) oppure placebo, più Paclitaxel per via endovenosa ( 80 mg/m2 nei giorni 1, 8, 15 e 22 ) in cicli di trattamento di 28 giorni.
L'endpoint primario era la sopravvivenza libera da progressione secondo i criteri RECIST versione 1.1 in tutti i pazienti assegnati in modo casuale.
Tra il 2013 e il 2015, 158 pazienti sono stati arruolati e assegnati in modo casuale a ricevere Buparlisib più Paclitaxel ( n=79 ) oppure placebo più Paclitaxel ( n=79 ).
La sopravvivenza mediana libera da progressione è stata di 4.6 mesi nel gruppo Buparlisib e di 3.5 mesi nel gruppo placebo ( hazard ratio, HR=0.65, P nominale unilaterale=0.011 ).
Eventi avversi di grado 3-4 sono stati riportati in 62 pazienti su 76 82% ) nel gruppo Buparlisib e 56 su 78 pazienti ( 72% ) nel gruppo placebo.
Gli eventi avversi più comuni di grado 3-4 ( verificatisi nel 10% o più dei pazienti nel gruppo Buparlisib vs gruppo placebo ) sono stati iperglicemia ( 17 su 76, 22%, vs 2 su 78, 3% ), anemia ( 14, 18%, vs 9, 12% ), neutropenia ( 13, 17%, vs 4, 5% ) e affaticamento ( 6, 8%, vs 8, 10% ).
Gravi eventi avversi ( indipendentemente dalla relazione col trattamento dello studio ) sono stati riportati per 43 pazienti su 76 ( 57% ) nel gruppo Buparlisib e 37 su 78 ( 47% ) nel gruppo placebo.
Si sono verificati durante il trattamento 15 decessi su 76 pazienti ( 20% ) nel gruppo Buparlisib e 17 decessi su 78 pazienti ( 22% ) nel gruppo placebo; la maggior parte è stata causata da progressione della malattia; nessuna di queste morti è stata giudicata correlata al trattamento di studio.
Sulla base della migliorata efficacia clinica con un profilo di sicurezza gestibile, i risultati di questo studio randomizzato di fase 2 hanno indicato che Buparlisib in combinazione con Paclitaxel potrebbe essere un trattamento di seconda linea efficace per i pazienti con carcinoma a cellule squamose della testa e del collo, pretrattato con Platino, recidivante o metastatico.
Sono necessari ulteriori studi di fase 3 per confermare questo dato di fase 2. ( Xagena2017 )
Soulières D et al, Lancet Oncology 2017; 18: 323-335
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